E’ il tormentone del momento. Tutti su Internet ne parlano. Tanti si domandano se i suoi effetti siano positivi o meno per l’utente. Parlo di Google Instant, ultimo gingillo di Mountain View, lanciato ieri con una conferenza stampa in pompa magna. Ho seguito la conferenza ed, in contemporanea, le diverse discussioni che si sviluppavano su Twitter (un “+” all’utilizzo dello strumento in questo senso) riguardo all’evento.

In estrema sintesi, come riportato da Google stesso, i cambiamenti (vantaggiosi) riguardano:

Ricerche più veloci: prevedendo il termine di ricerca e mostrando risultati mentre digiti, Google Instant ti premette di risparmiare da 2 a 5 secondi per ogni ricerca.
Previsioni più intelligenti: anche quando non sai esattamente quale termine di ricerca digitare, le previsioni ti aiutano a indirizzare la ricerca. La prima previsione viene visualizzata in grigio direttamente nella casella di ricerca, in questo modo potrai smettere di digitare non appena compare ciò che intendi cercare.
Risultati istantanei: inizia a digitare e i risultati verranno visualizzati all’istante. Finora era necessario digitare un termine di ricerca per esteso, premere “Invio” e attendere che comparissero i risultati. Ora i risultati vengono visualizzati all’istante mente digiti, permettendoti di vedere in anticipo l’esito della ricerca lettera dopo lettera.

Nelle ore successive al lancio, la blogosfera si è sbizzarrita (in tutti i sensi) con i giudizi nei confronti di Instant. Ne ho lette di tutti i colori. Considerazioni spesso contrastanti…

Il nuovo motore di ricerca è perfetto; no è troppo confusionario. Aiuta nella ricerca; no distoglie l’utente dalla sua reale intenzione. Uccide la SEO; no la SEO diventa ancora più fondamentale. Fine della lunga coda nella search; no una rinascita dell’importanza delle chiavi a più parole…

Insomma tutto ed il contrario di tutto.

A mio avviso bisognerà attendere un pò per comprendere le reali conseguenze dell’utilizzo (peraltro facoltativo e ad oggi solo per utenti registrati…) dello strumento. Probabilmente cambierà la maniera di ricercare le notizie.

Lascio poi a persone più esperte di me (in fatto di SEO e di SEM ne “devo mangiare ancora di pastasciutta” per esprimere un’opinione qualificata) i giudizi riguardo i cambiamenti markettari collegati all’ evoluzione dell’ottimizzazione e degli annunci pubblicitari.

Vorrei invece apportare una riflessione su una questione che mi ha sempre affascinato notevolmente: la serendipità.

Wikipedia definisce la serendipità come…

la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra.(…)Oltre ad essere indicata come sensazione, la serendipità indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. Portando alle estreme conseguenze il concetto di serendipità/casualità delle scoperte scientifiche, in contrapposizione al metodo dell’indagine sistematica, si può arguire che in ogni scoperta, come del resto in ogni aspetto della vita reale, deve essere insito qualche elemento di casualità: se il ricercatore sapesse già esattamente quello che sta cercando, non avrebbe bisogno di cercarlo, bensì gli basterebbe avere una conferma di una realtà che già prevede esista(…).

Pensate a Cristoforo Colombo, vero signore della serendipity. Parte per arrivare in India e… scopre l’America. Se non è serendipità questa.

Vi chiederete ora che cosa c’entri tutto ciò con Google Instant e con i motori di ricerca. C’entra e come…

Fino ad oggi, la ricerca di informazioni, condotta quasi da tutti su Google, poteva davvero portare l’utente a fare delle scoperte interessanti, connotate dall’apportare un qualcosa di nuovo, utile, stimolante e (soprattutto!) non necessariamente cercato. Mi spiego meglio: penso a tutte quelle volte che siamo “partiti” alla ricerca di informazioni, dati o statistiche su un determinato argomento (naturalmente non mi riferisco a ricerche “secche” di prodotti, servizi o marche… ma proprio di temi, argomenti e riflessioni) e per casualità (come mi piace questa parola!) siamo finiti “fuori rotta”, su un altro tema, completamente distinto ma che si è poi rivelato fonte di conoscimento. Perchè? Magari per un errore di battitura sulla tastiera, perchè siamo stati attirati da un link di un sito, perchè in quello che è l’infinito oceano internettiano (luogo perfetto di serendipità) è (era?) facile perdersi ma con la bella sensazione che il perdersi (qualche volta!) comporta.

Bene, signori miei, da oggi… (o quantomeno da quando l’uso di Instant diventerà universale…) fine della serendipity. Perchè? Perchè il nuovo motore di ricerca ti indirizza, ti influenza, ti conduce… Insomma decide quasi per te. E basta una lettera per entrare in questa rotaia che solo Google sa dove ti porta. E non mi venite a dire che non vi farete influenzare da ciò che magicamente compare sotto la barra di ricerca. Purtroppo agli occhi (non era al cuore…?!?) non si comanda.

Senza saperlo o pensarlo sarete già indirizzati. Dove? Solo Google lo sa (e forse qualche decina di bravi SEO che domineranno il tutto in pochi giorni…).

E ricordatevi che senza serendipità non ci sarebbe l’America…

… e se lo disattivassi…? 🙂

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