web marketing hotelIl panel proposto con Rocco Rossitto per l’edizione 2016 del Buy Tourism Online mi ha dato l’opportunità di riflettere a fondo sul tema “Web Marketing per Hotel” e provare a tracciare una possibile rotta verso un’attività proficua, suffragata da risultati molto incoraggianti.

Quinta esperienza di fila per il sottoscritto in BTO. Come al solito tanti gli spunti, ma soprattutto importante la possibilità di confrontarsi con i professionisti più “spessi” del settore. Giudizio sulla manifestazione quindi necessariamente positivo.

Quest’anno, dopo anni focalizzati su aspetti molto specifici (social media roi, social advertising, facebook marketing), si è optato per un intervento diverso: un mix di filosofia e visione, strategia e tattica, operatività e concretezza estrema (abbiamo “osato” parlare anche di soldi…).

Provo a sintetizzare quanto espresso nei circa 50 minuti a voce. Lo faccio per punti, sottolineando che, al di là delle tante provocazioni sotto forma di “panel dei paradossi”, quello che abbiamo voluto fare Rocco ed io è stato rispondere ad una NON semplice domanda: “se gestisco una struttura ricettiva, che cosa mi conviene fare oggi dal punto di vista del web marketing?“.

1. Prodotto, prodotto e, prima di tutto, ancora prodotto. La “comunicazione viene dopo”. Lo abbiamo sottolineato in tutti i modi possibili. Se le fondamenta non sono totalmente apposto, la casa crolla. Anche se è la più bella casa del mondo. Quindi prima di pensare a Twitter pensiamo alla pulizia delle stanze.

2. Non comunicare è comunque un rischio. Un prodotto buono ben comunicato vince. Un prodotto cattivo comunicato in qualsiasi modo perde. Ma un prodotto buono non comunicato? Avete mai pensato di un prodotto/servizio/struttura “se lo avessi saputo prima…”. Ecco quello. All’evento ho raccontato la storia di Giorgia Losi, ex “comunicatrice”: nel suo cv tre tra le più grandi Web Agency in Italia, ed oggi ristoratrice di successo in quel di Genova (dove la sua Acciughetta è uno dei ristoranti del momento). Perché un buon comunicatore può diventare un buon ristoratore ma è così difficile il contrario?

3. La sfida non è sostituire Booking. La sfida è utilizzarlo correttamente. Ok l’intermediazione, no all’iper intermediazione. Cosa voglio dire? Se un cliente mi cerca su Google perché vuole prenotare da me deve poter prenotare da me senza passare da Booking (mi devo dotare di una strategia di brand protection su Adwords). Se chi è stato mio cliente vuole tornare, non è concepibile pagare una percentuale di intermediazione (mi devo dotare di una strategia di email marketing). Almeno quello.

4. Il Web Marketing è costoso, difficile e viene dopo il prodotto ma è qualcosa che funziona e spesso ti permette di tenere il coltello dalla parte del manico. Non devi fare tutto e subito. Non devi essere ovunque per forza. Non devi parlare se non hai nulla da dire. Però ci sono alcune attività “tattiche” che non puoi permetterti di non valutare. Almeno valutare.

5. La strada giusta? Bando alle ciance. La strada giusta passa attraverso 5 aspetti. Sito. Contenuti. Social. Advertising. E Database. Il sito dev’essere performante e fruibile, i contenuti devono permettere di generare audience di riferimento da profilare in seguito con promo commerciali, i social devono essere sempre più utilizzati in ottica di customer care in tempo reale, l’advertising dev’essere strumento di revenue e il database… beh il database è una delle cose più di valore che possedete e va “coccolato” con continuità ma senza abusare dell’attenzione dei contatti. Ognuno di questi aspetti, se sistemato, può generare un notevole miglioramento del business. Il mix corretto è quello che può fare la differenza.

Non ne siete convinti?

Date un’occhiata ai risultati ottenuti in TWOW con l’Hotel Arc En Ciel di Diano Marina (attività cominciata nel 2015 con primissimo setup, portata a regime per la stagione 2016 e con ancora tantissimi spazi di manovra per il 2017).

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Ed ecco tutte le slide dell’intervento di Firenze: