Le infografiche sono diventate uno strumento universalmente riconosciuto di Web Communication. Mentre tutti si concentrano sui numeri e le potenzialità infinite del video marketing, la rappresentazione grafica di immagini ha saputo ritagliarsi il suo spazio nel settore, a tal punto da far parlare di una vera e propria mania da infografica.

Il fenomeno mi incuriosisce e ho deciso di approfondirlo con l’aiuto di Mattia Lissi e Pasquale Gangemi, due tra i maggiori esperti italiani di infografiche, che tra le loro tante attività, gestiscono due blog, letture fisse nel mio aggregatore, rispettivamente Social Media Analyst | Infographic e Infografiche.com.

Nonostante il format dell’ intervista doppia non sia tra i più innovativi, mi piaceva l’idea di proporvi diverse opinioni sullo stesso tema. Pertanto, ecco quattro semplici domande, per riflettere insieme a voi sulle risposte…

Prima di tutto mi date una definizione “twitteriana” (sintetica!) di infografica?

Mattia: L’infographic è lo strumento grazie al quale è possibile comprendere in modo immediato concetti articolati e renderli accessibili ad un pubblico meno esperto.

Pasquale: L’infografica consiste nella rappresentazione visuale di informazioni, dati o conoscenze attraverso l’uso di diversi elementi grafici.

Mi piacerebbe sapere come si diventa “esperti” di infografiche. Parlateci del vostro percorso…

Mattia: Più che esperto mi considero un appassionato 😉 In realtà è stato il mio lavoro il motivo per cui mi sono avvicinato a questo mondo. Lavorando principalmente con i dati ho scoperto come gli infographic siano strumenti ideali per spiegare i risultati di ricerche, analisi di mercato, ecc… permettendo [passami il termine] uno “story telling del dato”.

Pasquale: Non mi definirei un esperto, ma una persona competente in questo campo. Per diventare esperto bisogna studiare tanto il settore. Io sono laureato in economia aziendale e sono sempre stato un appassionato di grafica e webdesign fino a quando, l’anno scorso, non ho deciso di conseguire un titolo di studio “ufficiale” e qualifica di “Content Manager”. Proprio in quel periodo ho cominciato a studiare una nicchia web ben definita e mi sono dedicato completamente alle infografiche. Ho ancora tanto da imparare e cerco di farlo risolvendo i problemi dei miei lettori e spiegando le difficoltà che incontro nella realizzazione delle infografiche che realizzo per conto mio o per conto di altri.

Ho l’impressione (correggetemi se sbaglio) che si punti tutto sul video, un canale che sicuramente può veicolare una comunicazione molto efficace e ad alto tasso di coinvolgimento. Ma non è forse vero che spesso un’immagine (e quindi un’infografica) sia più immediata e soprattutto richieda meno sforzo e tempo per l’utente?

Mattia: Sinceramente non mi sono mai posto il problema se chi crea infographic punti di più sul video o sull’immagine. Di fatto nel mio blog uso principalmente immagini proprio perchè riescono a dare all’utente una visione d’insieme immediata accompagnata da una mia breve considerazione o analisi del contenuto del grafico stesso. Rimane il fatto che a prescindere dallo strumento che usi (immagine o video che sia) gli aspetti fondamentali da considerare sono:
1 – definizione dell’audience [a chi mi rivolgo]
2 – rilevanza delle informazioni [testo e dati]
3 – creatività

Pasquale: Indubbiamente il video rappresenta un ottimo strumento di comunicazione e può scatenare delle emozioni negli utenti che lo rendono virale e che difficilmente un’immagine (infografica) può suscitare. Il principale limite del video in Italia, riguarda le connessioni “lente” (per usare un eufemismo), chi concentra i propri sforzi solo ed esclusivamente su un canale di comunicazione video, sta sicuramente commettendo un errore per l’impossibilità di raggiungere una parte, secondo me, sostanziale di potenziali clienti.
Per quanto riguarda le infografiche è vero che sono, o meglio, dovrebbero essere, immediate e far superare il carico informativo cui è sottoposto l’utente, ma in giro se ne vedono tante ed alcune sono veramente improponibili.
Un’infografica serve anche ad evidenziare quello che testualmente non è possibile spiegare. Si sta perdendo quindi la funzione integrativa dell’informazione grafica, che è, credo, la funzione principale di un buon prodotto di infodesign.
La soluzione quindi è varia e va adattata alla fattispecie concreta, di sicuro però, in una strategia di comunicazione efficace non bisogna affidarsi ad un solo mezzo di comunicazione escludendo a priori tutti gli altri.

Un ultima “questione”: il momento attuale in cui tutti vogliono fare infografiche ha fatto nascere tutta una serie di servizi automatici per rendere alla portata di tutti la loro creazione. Che cosa ne pensate di questo genere di servizi?

Mattia: Recentemente è andato online visual.ly e il post che gli ho dedicato si intitola “Da oggi il mio lavoro è finito“. Naturalmente il titolo è in tono scherzoso in quanto credo che queste piattaforme possono agevolare il lavoro anche se si può creare una condizione di overload dell’informazione. A chi produce infographic posso consigliare di avere un approccio trasparente dei dati e di fornire un pensiero critico al proprio elaborato, in questo modo la qualità “dovrebbe” essere premiata.

Pasquale: Sono servizi che a me piacciono, è importante dare la possibilità anche a chi non ha eccezionali doti grafiche (ma ad esempio, buone conoscenze) di creare un’infografica. Ovviamente, chi continuerà a farle “artigianalmente” sarà ancora avvantaggiato. Il gioco della concorrenza porterà di sicuro un’aumento della qualità e purtroppo anche della quantità di infografiche. Per rispondere, in via conclusiva alla domanda, ne pongo una a te ed ai tuoi lettori: “la realizzazione di CMS come wordpress per la creazione “automatica” di un blog ne ha incrementato la qualità?”. Io credo che ci troveremo di fronte ad una situazione analoga…

Mi sembra che siano stati toccate alcune questioni interessanti. Che cosa ne pensate? Se volete soddisfare qualche altra curiosità potete utilizzare i commenti all’articolo e cercheremo insieme ai nostri ospiti di eccezione di discuterne insieme.

E se volete provare potete anche creare la vostra infografica in pochi minuti